Il primo repertorio di “figure retoriche” del silenzio. E’ curioso che proprio quella parte della tecnica retorica (l’elocutio) che più valorizza la parola, quella cioè che traduce verbalmente il messaggio, scegliendo le soluzioni espressive migliori e combinandole nella catena parlata, sia anche quella che analizza, definisce e codifica il silenzio. Non solo: ne fa un mezzo per ornare e arricchire la lingua. Ecco allora le figure (aposiopesi, praeteritio, enfasi, ironia, litote, sustentatio, perifrasi) dove il detto è meno importante del non detto e ciò che è taciuto, o soltanto differito, rappresenta il vero fulcro del messaggio, ciò che si vuole far intendere a chi ascolta. |
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