Le risposte si trovano nei racconti di questa raccolta: un mare di esperienze ed emozioni che svela intimità sconosciute, che si insinua nel profondo degli animi delle autrici (e delle coscienze di chi legge) come solo la scrittura sa fare, al di là dei luoghi comuni, dei pregiudizi, delle differenze religiose-politiche-culturali.
Sono le storie di donne marocchine, senegalesi, vietnamite, indiane, rumene, argentine, statunitensi, di tante altre nazionalità e anche italiane, che hanno partecipato al Concorso letterario nazionale “Lingua Madre”, indetto dal Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile con la Regione Piemonte e la Fiera Internazionale del Libro di Torino.
Il modo che le donne hanno di vivere gli eventi si dimostra capace di dilatare gli spazi di libertà. Una forza che traspare ad ogni riga, siano racconti di vita o reportage di viaggi lontani. Ecco quindi svelarsi rituali d’implicazioni complesse quali la cerimonia del tè, ma anche storie d’amicizia inattesa o mancata. Si affollano nella narrazione le difficoltà d’inserimento, i ricordi, le paure, le sofferenze, ma anche l’ironia e la gioia. Il tutto, magari, per scoprire che quelle che in Italia definiamo «difficoltà di relazione» in un bambino, in India si chiamano «fantasia»!
LES CHORISTES
di Cristiana VENTURI - ITALIA
Note.
Quante note ci sono in quel coro.
“Cerf-volant" e "nous sommes defond-de-l'etang", composte da Christophe Barratier.
Quella melodiosa musica, ricca, carezzevole, accompagnava il film che abbiamo visto ieri sera, scomodamente sdraiati sul divano ed accompagna anche questi miei momenti.
La sento suonare dentro di me, rassicurante, mentre, dalla porta di casa, ancora aperta in questi pomeriggi d’ottobre, mi giungono le voci dei bambini che giocano.
Samir, Nodì, Morgana, Giosuè, Anjela.
“Guarda… una corsa… mamma… anch’io…”
Verso sera con Morgana in braccio seguo il nonno Bruno, nel mio pensiero quelle armoniche note, mentre accompagna i bambini a fare una passeggiata fino al ponticello…
Lalalalalalalalalalalalalalalalala
…per salutare l’acqua, fare una corsetta…
Lalalalalalalalalalalalalalalalala
… e poi tornare a casa.
Stasera mangiano tutti dai nonni, da Bruno e Goriziana.
Stasera è una delle ultime sere che Nodì e Samir sono qui.
“La Goriziana per me è come una mamma” mi ha detto un giorno Sanoara, la loro mamma.
Goriziana e Bruno che non hanno figli, e che un bel giorno si sono trovati con quattro nipoti al piano di sotto.
Mercoledì sarà il giorno della loro partenza.
Poi saliranno sul treno, poi sull’aereo, fino a Daka, in Bangladesh.
E poi?
Chissà. Chi tornerà non ci è dato di sapere.
Lalalalalalalalalalalalalalalalala
Giocate, bambini giocate, perché non sapete ancora cosa vuol dire separarsi da un amico, per rivederlo, forse, chissà.